Morro d'Alba
Il nome del piccolo centro marchigiano Morro d’Alba risale al 1862. Fino ad allora Morro (da mar o mur cioè roccia, muro) era una borgata il cui territorio aveva una grande importanza strategica ed economica come centro agricolo. Se ne parla come per la prima volta in un atto del 1197 e poi di nuovo nel 1213, quando il comune di Senigallia lo cedette a quello di Jesi a cui appartenne fino alla fine del regno di Napoleone.
Il termine alba (altura) farebbe riferimento ad un piccolo castello dell’Alto Medioevo, situato nei pressi dell’antico abitato. A Morro d’Alba, situato all’incrocio di due vie di comunicazione naturali, quella del fiume Misa e quella dell’Esino, sono stati ritrovati degli importanti resti di due ville romane ed altri reperti del periodo gotico. In contrada Sant’Amico, presso la sorgente detta Fonte Re, è stato rinvenuto un medaglione aureo raffigurante Teodorico, Re dei Goti, ora custodito nel Museo delle Terme di Roma.
Morro d’Alba è inoltre un punto strategico per andare alla scoperta della nostra regione; è possibile raggiungere Senigallia e la sua spiaggia di velluto, Jesi ed i suoi castelli, Ostra, Corinaldo, Mondavio, Arcevia e le famose Grotte di Frasassi.
Inoltre nelle vicinanze scoprirete la città ducale di Urbino, il santuario di Loreto,Ascoli, Recanati, Cingoli il balcone delle Marche, Fabriano con il suo Museo della carta, la Riviera del Monte Conero, l’eremo di Fonte Avellana e il Parco Nazionale dei Monti Sibillini.